Che cos’è la chirurgia refrattiva? È un tipo di chirurgia oculare che mira all’eliminazione dei principali vizi di rifrazione, come miopia, astigmatismo e ipermetropia, che solitamente si correggono con gli occhiali o le lenti a contatto. Le tecniche più comunemente usate intervengono a livello della superficie della cornea che viene rimodellata per modificarne il raggio di curvatura al fine di aumentare o diminuire il suo potere refrattivo e correggere il difetto visivo del paziente. Le prime tecniche di chirurgia refrattiva prevedevano incisioni di profondità, forma e numero variabili (ad es. la cheratotomia radiale e la cheratotomia curva) che sono state abbandonate con l’avvento dei laser, o riservate a pochi casi particolari.
Cos’è il laser? Il laser è un dispositivo in grado di emettere un fascio di luce coerente (di una stessa lunghezza d’onda), concentrato in un raggio rettilineo parallelo e senza dispersione. Le proprietà del fascio di luce emesso consentono ai dispositivi laser un vasto ventaglio di applicazioni. Il nostro trattamento utilizza il laser ad eccimeri. Eccimero è la contrazione dall’inglese excited dimer, ossia ‘dimero eccitato’. Il laser ad eccimeri infatti emette un fascio di luce nello spettro dell’ultravioletto che funge da bisturi altamente selettivo ed è in grado di vaporizzare qualche decina di micron (millesimi di millimetro) di tessuto corneale.
Cosa significa laser PRK? PRK è l’acronimo di Photo-Refractive Keratectomy, cioè cheratectomia fotorefrattiva, una metodica in cui il laser prima asporta il tessuto corneale superficiale e poi interviene sul tessuto sottostante.
Quali criteri bisogna rispettare per poter essere operati? Gli interventi con il laser per risolvere miopia, astigmatismo ed ipermetropia, e così abbandonare gli occhiali, sono sempre più frequenti. A distanza di più di vent’ anni dall’inizio dell’utilizzo generalizzato del laser ad eccimeri, i protocolli operativi sono migliorati sensibilmente. Gli effetti collaterali sono sempre più rari e il recupero visivo ottimale riguarda la quasi totalità dei pazienti, tutto ciò a patto di rispettare alcuni criteri precisi. L’età minima per l’intervento laser agli occhi è 21 anni. Il vizio di rifrazione deve essere comunque stabile da alcuni anni, diversamente c’è il rischio di dover fare un nuovo trattamento a distanza di tempo. È importante anche descrivere al paziente i risultati che potrà ottenere per evitare che in alcuni casi si creino aspettative irrealistiche. Per questo motivo prima dell’intervento è importante eseguire una visita oculistica completa ed alcuni esami preliminari in modo da poter essere indirizzati verso il miglior trattamento.
Quando la chirurgia refrattiva è sconsigliata? Circa il 30% delle persone non è un candidato idoneo. È quindi dovere del medico spiegare al paziente che non ha le caratteristiche per sottoporsi all’intervento. La chirurgia refrattiva è sconsigliata nelle donne in gravidanza, nei soggetti affetti da diabete, malattie autoimmuni o disturbi della cicatrizzazione e in caso di malattie oculari come il cheratocono e il glaucoma. Una selezione successiva avviene nel corso degli esami preoperatori. Molti pazienti sono esclusi anche sulla base degli esami preoperatori, come la misura dello spessore corneale, la mappatura della cornea, la valutazione del diametro pupillare, tutti test indispensabili per valutare l’opportunità di intervenire.
Il laser fa paura? Molte persone hanno un rifiuto psicologico verso l’operazione perché associano il laser a qualcosa di tagliente e pericoloso che può sfuggire di mano al chirurgo. In realtà, il laser ad eccimeri utilizzato per questi interventi è un’invisibile radiazione ultravioletta che agisce con dolcezza per alcune decine di secondi sulla superficie corneale dell’occhio.
Quanto tempo dura l’intervento? L’intervento è molto rapido, dura solo pochi minuti. Dopo un breve periodo di osservazione il paziente può lasciare il Centro in completa autonomia.
È un’operazione definitiva? La percentuale di chi ha bisogno di ulteriori ritocchi è molto limitata.
L’operazione è dolorosa? Il fastidio più frequente è l’impressione di avere della polvere negli occhi, ma poche gocce di collirio anestetico prima dell’intervento eliminano ogni sensazione di disagio. Nelle 24-48 ore successive l’intervento si può avvertire una maggior sensazione di bruciore e fastidio, sempre molto soggettiva e controllabile con la terapia medica prescritta.
Cosa succede se muovo l’occhio durante l’intervento? L’apparecchio laser dispone di uno strumento (eye-tracker) che segue i micromovimenti dell’occhio e quindi permettere di correggere di conseguenza le variazioni di superficie e curvatura.
Quanto dura la fase post operatoria? Per un breve periodo sarà richiesta l’applicazione di colliri e lacrime artificiali.
Quanti giorni sono necessari per tornare alle attività quotidiane? Dopo l’intervento il recupero visivo è molto rapido e, solitamente, si può tornare alle normali attività già 48-72 ore dopo il trattamento. La stabilizzazione dei risultati si ottiene di norma dopo una settimana, anche se alcuni casi richiedono più tempo.
La riduzione della miopia con il laser è pericolosa? L’operazione di chirurgia laser oculare è minimamente invasiva. Si tratta di un intervento che va accompagnato alle necessarie cure post-operatorie e che può presentare un tempo di recupero variabile.
Quando potrò ricominciare a truccarmi gli occhi? Di solito dopo un paio di settimane.
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